Categoria: Edifici pubblici
Servizi: Progetto costruttivo
Periodo: Ottobre 2009 – Maggio 2011
Committente: Seteco Ingegneria s.r.l. Cordioli s.p.a.
Importo: 25.483.659.00 € (Teca – Categoria IX b) 8.543.292,00 € (Nuvola – Categoria IX b)
Categoria: Edifici pubblici
Servizi: Progetto costruttivo
Periodo: Ottobre 2009 – Maggio 2011
Committente: Seteco Ingegneria s.r.l. Cordioli s.p.a.
Importo: 25.483.659.00 € (Teca – Categoria IX b) 8.543.292,00 € (Nuvola – Categoria IX b)
Il nuovo Centro Congressi Italia è stato realizzato nello storico quartiere Eur di Roma, nell’area che si affaccia sul Viale Cristoforo Colombo compresa tra Viale Asia, Viale Shakespeare e Viale Europa. La concezione progettuale può essere sintetizzata nei tre corpi principali che lo costituiscono:
Il nuovo Centro Congressi Italia è stato realizzato nello storico quartiere Eur di Roma, nell’area che si affaccia sul Viale Cristoforo Colombo compresa tra Viale Asia, Viale Shakespeare e Viale Europa. La concezione progettuale può essere sintetizzata nei tre corpi principali che lo costituiscono:
La “Teca” è costituita da una successione di 6 portali trasversali disposti ad interasse di 33 m, con larghezza di 70 m e 36 di altezza, collegati fra loro da travi reticolari longitudinali sul perimetro e da un graticcio di travi vierendel che sostengono la copertura vetrata tra un telaio e l’altro. La superficie complessiva in pianta rettangolare (169 m x 70 m) è pari a circa 1.2000 mq e raggiunge un’altezza di quasi 36 m. La copertura è stata realizzata con travi reticolare di luce 33 m, disposte in direzione longitudinale ad interasse 6.25 m e sostenute dai macro-portali. Le reticolari sostengono gli arcarecci che formano le falde della copertura vetrate e gli elementi inferiori di stabilizzazione delle briglie; all’intradosso delle reticolari longitudinali sono state collegate le funi per le appensioni dei ballatoi di accesso laterale alla Nuvola e le passerelle d’ispezione della copertura stessa.
La “Teca” è costituita da una successione di 6 portali trasversali disposti ad interasse di 33 m, con larghezza di 70 m e 36 di altezza, collegati fra loro da travi reticolari longitudinali sul perimetro e da un graticcio di travi vierendel che sostengono la copertura vetrata tra un telaio e l’altro. La superficie complessiva in pianta rettangolare (169 m x 70 m) è pari a circa 1.2000 mq e raggiunge un’altezza di quasi 36 m. La copertura è stata realizzata con travi reticolare di luce 33 m, disposte in direzione longitudinale ad interasse 6.25 m e sostenute dai macro-portali. Le reticolari sostengono gli arcarecci che formano le falde della copertura vetrate e gli elementi inferiori di stabilizzazione delle briglie; all’intradosso delle reticolari longitudinali sono state collegate le funi per le appensioni dei ballatoi di accesso laterale alla Nuvola e le passerelle d’ispezione della copertura stessa.
La “Nuvola” costituisce l’elemento architettonico caratterizzante del progetto: è un volume di forma irregolare, dallo straordinario effetto visivo, rivestito da un telo semi-trasparente che gli conferisce un aspetto vaporoso e realistico. Lo scafo è la struttura principale a sostegno del complesso; è formato da un graticcio di travi reticolari piane (in parte reticolari e in parte ad anima piena) a geometria fortemente variabile per assecondare l’irregolarità della forma geometrica dell’involucro. Le travi longitudinali e trasversali sono collegate fra loro in maniera da formare un unico corpo rigido, la cui forma ricorda quella della chiglia di una nave. Lo scafo sostiene direttamente il solaio del Livello N3, il solaio della platea interna all’Auditorium, i pilastri a supporto degli Impalcati dei Livelli N4 ed N5 ed infine le strutture di sostegno della galleria dell’Auditorium,l’anello di appoggio dell’Involucro dell’Auditorium e le strutture secondarie che sostengono gli Impalcati dei Livelli N1 ed N2.
La “Nuvola” costituisce l’elemento architettonico caratterizzante del progetto: è un volume di forma irregolare, dallo straordinario effetto visivo, rivestito da un telo semi-trasparente che gli conferisce un aspetto vaporoso e realistico. Lo scafo è la struttura principale a sostegno del complesso; è formato da un graticcio di travi reticolari piane (in parte reticolari e in parte ad anima piena) a geometria fortemente variabile per assecondare l’irregolarità della forma geometrica dell’involucro. Le travi longitudinali e trasversali sono collegate fra loro in maniera da formare un unico corpo rigido, la cui forma ricorda quella della chiglia di una nave. Lo scafo sostiene direttamente il solaio del Livello N3, il solaio della platea interna all’Auditorium, i pilastri a supporto degli Impalcati dei Livelli N4 ed N5 ed infine le strutture di sostegno della galleria dell’Auditorium,l’anello di appoggio dell’Involucro dell’Auditorium e le strutture secondarie che sostengono gli Impalcati dei Livelli N1 ed N2.
L’intervento ha richiesto un sapiente lavoro di mediazione fra le naturali esigenze di semplificazione costruttiva e il rispetto dei canoni estetici e funzionali dell’opera. Nelle copertura della Teca la scelta dei profili strutturali delle travi reticolari longitudinali e dei loro collegamenti di nodo è stata fondamentale per semplificare la struttura, nel rispetto degli ingombri geometrici e di sagomatura imposti dal progetto architettonico e della volontà di mantenere inalterati i punti di presa per le passerelle d’ispezione, le appensioni dei ballatoi della Nuvola e le strutture di sostegno alla copertura vetrata.
L’insieme strutturale della copertura è stato concepito per coniugarsi ad un particolare sistema di montaggio con assemblaggio a terra delle strutture e di successivo sollevamento di intere porzioni di copertura mediante martinetti a strand jack. Questo ha richiesto la rielaborazione delle analisi di calcolo per valutare gli effetti del sistema e ha portato ad una semplificazione estrema di tutti i dettagli di collegamento fra strutture di elevazione e membrature di copertura da eseguire in quota.
L’intervento ha richiesto un sapiente lavoro di mediazione fra le naturali esigenze di semplificazione costruttiva e il rispetto dei canoni estetici e funzionali dell’opera. Nelle copertura della Teca la scelta dei profili strutturali delle travi reticolari longitudinali e dei loro collegamenti di nodo è stata fondamentale per semplificare la struttura, nel rispetto degli ingombri geometrici e di sagomatura imposti dal progetto architettonico e della volontà di mantenere inalterati i punti di presa per le passerelle d’ispezione, le appensioni dei ballatoi della Nuvola e le strutture di sostegno alla copertura vetrata.
L’insieme strutturale della copertura è stato concepito per coniugarsi ad un particolare sistema di montaggio con assemblaggio a terra delle strutture e di successivo sollevamento di intere porzioni di copertura mediante martinetti a strand jack. Questo ha richiesto la rielaborazione delle analisi di calcolo per valutare gli effetti del sistema e ha portato ad una semplificazione estrema di tutti i dettagli di collegamento fra strutture di elevazione e membrature di copertura da eseguire in quota.
Nelle strutture dello scafo della Nuvola la complessità della forma geometrica si è unita al significativo cimento statico delle travi reticolari per effetto delle irregolare disposizione dei punti di appoggio e dell’entità delle azioni scaricate dalle soprastanti unità architettoniche. Il nostro intervento si è quindi concentrato sull’ottimizzazione del peso strutturale dello scafo, ottenuta calibrando un mix di travi reticolari e ad anima piena, e semplificando i giunti strutturali fra i conci costituenti le travi principali, i giunti di incrocio fra principali e tutti i sistemi di connessione delle strutture secondarie all’interno dello scafo (solai intermedi N1 e N2, camminamenti e passerelle di ispezione) e del fasciame a sostegno del rivestimento in tessuto della Nuvola.